In un momento faticoso per l’Italia tutta,è ancor più faticoso per il terzo settore e per quei progetti come i nostri legati al tema “casa”. La comunicazione dei nostri progetti,propedeutica alla raccolta fondi per integrare le risorse mancanti o mal spese dalle P.A.è ancora debole e pesca su due target molto differenti: gli abitanti di una metropoli che,potenzialmente,possono anche essere interessati ai progetti casa (1200000 abitanti aziende,multinazionali ecc..) e gli abitanti della provincia,frammentati per storia e abitudini in target di c.ca 500000 persone (nord sud est ovest ).
Questi 5 territori di riferimento dei nostri progetti possono pescare risorse solo all’interno del loro target di abitanti,perchè gli altri sono giustamente catalizzati dai progetti promossi dalle realtà del loro territorio…
Ciò ci fa dire che la città di Milano ha molte marce in più se si sanno utilizzare,ma la necessità dei progetti casa,così come noi l’intendiamo, non ci sono solo a MIlano.
Superare questo problema appare impossibile, se non iniziamo a ragionare in termini culturali e operativi in una visione di città metropolitana e provinciale.
Occorrerebbe una Regia autorevole che pianifica gl’interventi e le collocazioni sul territorio ridistribuendo anche le risorse in una logica di mutualità e solidarietà…
E’ l’inizio di una riflessione,una riflessione che fa la differenza.
Per ora il territorio provinciale ha le armi ancor più spuntate della città di Milano e forse la città di Milano non si rende conto delle sue occasioni mancate…
Guido de Vecchi