Si chiamerebbe “la Sansone” in ricordo di un volontario Rozzanese,ma oggi è meglio definirla nel freddo gergo aziendale del mondo delle s.p.a , perché il concetto di welfare comunitario è ancora da venire nelle coscienze degli amministratori di questa struttura .
Complice la mancata regolamentazione da parte della Regione delle procedure di aumento,da parte degli enti gestori,delle quote sociali che compongono,insieme alla quota sanitaria la retta giornaliera degli ospiti .
La prassi che l’interpretazione della legge prevede, sarebbe la concertazione da parte degli enti gestori con i Comuni per la modifica motivata di tali cifre,partendo da una razionalizzazione dei costi e se necessario arrivando ad un’ipotesi condivisa di aumento.
Le quote sociali nella provincia di Milano sono ballerine,variano dai 55 ai 90 euro e sia la Asl 2 che il comune di Milano stanno analizzando i perché di questa forbice quasi del 100% .
A Rozzano c’è una s.p.a. controllata al 100% dal Comune e gli amministratori di tale società hanno ritenuto,dopo inutili tentativi portati avanti dal comitato ads della rsd ,per trovare insieme nuove strade,di reiterare la modalità dell’aumento unilaterale già percorso da ama s.p.a. nel gennaio 2011, anche ora nel novembre 2011,inviando una lettera senza motivazioni agli ads e ai Comuni invianti gli ospiti con un aumento del 20% dal dicembre 2010 che dovrebbe in base all’isee ricadere sulle persone con disabilità e sui comuni ai sensi della legislazione vigente.
il comune di Rozzano controlla al 100% la s.p.a e ha quindi la responsabilità dello stile dell’operare. Il comitato ads ha chiesto all’Assessore del comune di riprendere in mano la situazione perché s’evidenzia profonda incoerenza tra lo stile che dovrebbe contraddistinguere una giunta Progressista,basata sul welfare di comunità, e gli atti che la sua s.p.a mette in essere in un settore così complesso come quello dei servizi residenziali per le persone con disabilità.
L’Assessore ha scritto che entro la fine di dicembre incontrerà i suoi colleghi degli altri comuni per trattare l’argomento .
Volevamo condividere con voi il nostro profondo sconforto nel constatare che dopo 10 mesi di trattative con questa s.p.a. ci troviamo a registrare un ennesimo atto unilaterale e non motivato di tentativo di aumento della quota sociale,evitando la concertazione con gli organi di rappresentanza e tutela degli ospiti che, ribadendo il concetto che prima di proporre aumenti è necessario verificare la qualità del servizio offerto e le possibili economie si preparano a valutare le possibili azioni da intraprendere con i legali del coordinamento.
Abbiamo chiesto anche ai nostri referenti regionali di ledha che si facciano tramite con l’Assessore Boscagli di regione lombardia perché intervenga a normare il tema della modifica della quota sociale .
Guido de Vecchi